venerdì 6 febbraio 2009

Stress? Sì, grazie!


Quante volte ci capita di dire o di sentir dire “sono stressato” – “è colpa dello stress” dando a tale termine una connotazione del tutto negativa?Iniziamo col dire che l’essere umano è un “animale sociale”. Vive immerso in un contesto che lo porta ad essere continuamente ed incessantemente sottoposto a stimoli esterni che determinano un turbamento del suo equilibrio interno. Il soggetto, di natura pigro ed inerte, mette in atto delle reazioni cognitive, emotive e somatiche per cercare di ristabilire l’equilibrio perso.L’insieme dei tentativi messi in atto dall’individuo in vista del recupero omeostatico è definito stress conferendo quindi al termine un significato del tutto neutro, in quanto risposta ad uno stimolo.E’ solo continuando a creare risposte a stimoli esterni che il soggetto impara a creare elementi cognitivi più vincenti, forme emotive più ottimistiche e azioni più performanti dando origine ad un continuo miglioramento delle sue capacità di adattamento all’ambiente circostante. In tal modo cresce e si evolve. Insomma, stress è vita !La connotazione negativa nasce nel momento in cui il soggetto non riesce a ristabilire la serenità interna per una serie di ragioni spesso legate a difficoltà nella gestione dello stress. Non è facile gestire lo stress.Partiamo dal presupposto che ad un certo punto si verifica un evento scatenante (stressor) che turba l’equilibrio interno del soggetto. Ciò determina quindi un cambiamento. L’individuo, per natura non amante dei mutamenti, inizia a mettere in atto una serie di strategie per recuperare quanto perso. Ovvero cerca di gestire il cambiamento, lo stress appunto. Per far fronte alla nuova situazione, il soggetto deve necessariamente costruire nuovi schemi cognitivi. Infatti quelli precedentemente utilizzati erano sì utili per la situazione precedente, ma non per quella attuale del tutto nuova ! Deve necessariamente affrontare nuove emozioni probabilmente mai sperimentate prima. Deve mettere in atto nuovi comportamenti. Insomma, non può più essere quello di prima. Deve cambiare ! Ed il soggetto non sempre ama farlo ! A questo punto entrano in gioco una serie di fattori complessi quali la personalità, le facoltà intellettive, la malleabilità somatica tali da determinare una risposta al cambiamento, ovvero una gestione dello stress più o meno efficace. Non sempre risulta però vincente. Spesso l’individuo pensa di aver scelto pensieri, emozioni ed azioni che siano utili alla gestione dell’evento stressante, ma di fatto non lo sono. Questa sua innocente inconsapevolezza lo fa entrare in un vortice negativo allontanandolo sempre di più dalla “soluzione” , ovvero dalla scelta di strategie efficaci per la gestione dello stress. E’ a questo punto che quello che viene comunemente definito stress acquista una accezione negativa. Ma quando questa è visibile, beh, è già troppo tardi. Infatti spesso a tal punto il soggetto non sa neanche più riconoscere l’evento stressante adducendo come cause del suo malessere un insieme di elementi confusi ed ingarbugliati. Oramai gli eventi scatenanti si sono mischiati con le conseguenze. L’individuo a volte accusa malesseri somatici pensando siano le cause del suo star male mentale senza però riconoscere queste come effetti di una prolungata inefficace gestione dello stress. Questa situazione può durare giorni, mesi e nei casi più gravi anni. Ma non disperiamoci….la soluzione esiste !!!


"Stress? Sì, grazie!", tratto in data 04-02-2009 da Obiettivo Psicologia. Formazione, lavoro e aggiornamento per psicologihttp://www.opsonline.it/index.php?m=show&id=16161

Pubblicato da Andromeda Associazione Culturale > Scarica qui la brochure di presentazione dell'Associazione Andromeda

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