
la rispondenza del progetto ai bisogni rilevati
la pertinenza dei contenuti espressi
la fondatezza delle ipotesi progettuali
la fattibilità e la riproducibilità delle prassi impiegate
l’attendibilità e l’utilizzo delle informazioni raccolte
la coerenza delle analisi e degli scopi prefissati
l’efficacia dei risultati ottenuti in termini di impatto e trasferibilità
L’efficienza dei processi realizzatiDal punto di vista operativo, un impianto di valutazione con queste caratteristiche deve essere strutturato in tre fasi o tempi di realizzazione:
una valutazione ex ante o preventiva (da collocare cioè prima della realizzazione delle azioni e/o dei corsi), contenente la dimostrazione di come i progetti riescano a soddisfare (cioè sono coerenti, adeguati rispetto a….) i requisiti posti dal committente;
una valutazione in itinere (da attuarsi durante le azioni e/o i corsi) con la precisazione di cosa e come si valuterà, cioè con quale metodologia, strumenti, risorse.
una valutazione finale o ex-post (cioè da collocarsi al termine delle azioni e/o dei corsi), con l’indicazione di cosa si valuterà al termine dell’attività e adottando quali criteri e parametri.In sede di progettazione, occorre indicare come, per ognuna di queste fasi, si procederà dal punto di vista operativo; devono cioè essere esplicitati gli elementi che saranno presi in considerazione per la valutazione e le concrete azioni che si intraprenderanno per dare attuazione ad esse. Non potranno mancare inoltre le informazioni relative alla tipologia degli strumenti che saranno utilizzati e in merito a coloro che avranno il compito di svolgere concretamente la fase di valutazione (risorse umane).Nello specifico della fase ex ante, che rappresenta una sorta di analisi di fattibilità del progetto, occorre indicare come i progetti riescono a soddisfare i criteri di coerenza, adeguatezza e pertinenza rispetto ai requisiti posti dal committente/finanziatore, dimostrando in tal modo di essere nelle condizioni di poter prendere avvio (in tal senso è da intendersi la fattibilità dei progetti).Rispetto alla costruzione del dispositivo per la valutazione in itinere, le azioni che attengono a questa fase sono mirate ad indicare cosa si valuterà in itinere e come lo si valuterà (con quale metodologia, con quali risorse ecc.). Occorre ricordare che gli elementi passibili di valutazione sono molteplici; tra cui:
apprendimenti/prestazione dei Partecipanti;
livello di coinvolgimento nelle azioni formative;
metodologie;
prestazioni dei formatori;
materiali/supporti didattici prodotti;
clima di gruppo;
rispetto dei parametri progettuali (anche economico/amministrativi);
livello/qualità delle relazioni (formatori, partecipanti, tutor, coordinatori, altri).Le azioni da compiere potranno pertanto riguardare alcuni o tutti gli elementi sopra indicati.Per quanto riguarda la Costruzione dell’ultimo dispositivo, ovvero quello relativo alla valutazione finale, occorre sempre specificare chiaramente cosa si valuterà al termine della attività, oltre ai criteri o parametri che si intendono utilizzare . Anche in questo caso gli elementi oggetto di questa valutazione finale possono essere molteplici. Si può decidere di rendere oggetto di valutazione:
grado di raggiungimento, da parte dei partecipanti, degli obiettivi didattici e formativi;
la “trasferibilità” delle abilità acquisite nel contesto di lavoro;
l’impiego della risorse coinvolte nell’intervento ;
le modifiche di Condizione/stato/comportamento individuale;
i risultati conseguiti complessivamente rispetto alle attese degli sponsor o committenti;
la qualità complessiva della formazione erogata;
la gestione economica-finanziaria dei progetti;le prestazioni dei docenti e del personale incaricato sui progetti;
le stesse progettazioni di riferimento.Vale la pena infine di ribadire che ”…questa particolare suddivisione dell’evento complesso consente di verificare il risultato finale (valutazione) come conseguenza di singoli risultati parziali (monitoraggio) più facili da controllare; permette anche, qualora questi ultimi si discostino dal programma, di valutare le conseguenze che quelle situazioni apporterebbero al risultato finale. Si introduce così, automaticamente, anche il concetto di controllo cibernetico (feed-back)…”. Gli interventi di formazione professionale in genere procedono dalla particolarità dei casi che li motivano e si confrontano con i problemi di generalizzazione e di modello degli interventi. Nonostante la radice “locale” o, meglio, proprio in forza del loro proporsi in un contesto determinato (MdL territoriale, bacino, comprensorio, azienda, ecc.) e per utenze molto diverse tra loro (giovani, adulti, extracomunitari, diplomati, non diplomati,ecc.), le azioni formative richiedono una progettualità che vada oltre il piano della “didattica”, che si realizzi a partire dall’accertamento delle ragioni del servizio formativo (motivazioni, finalità, obiettivi, condizioni, strumenti, valutazione, ecc.) e ricerchi con puntualità l’efficacia e l’efficienza del singolo intervento.
Fonte: "La valutazione nella formazione", tratto in data 11-03-2005 da Obiettivo Psicologia. Formazione, lavoro e aggiornamento per psicologihttp://www.opsonline.it/index.php?m=show&id=1639
Pubblicato da Andromeda Associazione Culturale > Scarica qui la brochure di presentazione dell'Associazione Andromeda