
E' pericoloso sobillare i figli. Si rischia l'affido al Comune di residenza.
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - Rischiano di perdere i loro figli i genitori separati che usano i bambini come strumento di rivendicazione nei confronti dell'ex partner. Se non riescono ad abbassare la loro conflittualita', l'affidamento dei figli passa al Comune di residenza.
Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato l'affido al Comune ligure di Castiglione Chiavarese di due minori i cui genitori separati - che avevano l'affido congiunto - litigavano e sobillavano i figli l'uno contro l'altro genitore. Senza successo il padre dei due bambini ha protestato in Cassazione contro la decisione della Corte di Appello di Genova che, nel 2003, aveva disposto che la femmina continuasse a stare col padre, mentre il maschio poteva continuare a vivere con la madre, ma aveva stabilito che l'ente locale fosse il referente unico dei genitori per tutte le questioni che riguardavano i figli. La Suprema Corte ha ritenuto corretta questa decisione che potra' essere rivista solo quando i due ex diventeranno piu' maturi e responsabili. In primo grado, invece, il tribunale di Chiavari, nel 2001, aveva stabilito l'affido congiunto dei figli. Ma nel proseguimento della causa il consulente tecnico dei giudici -sentiti i genitori e i figli- si era accorto che i ragazzi 'mostravano segni di sofferenza, determinata dalla incapacita' dei genitori di avviare un pur minimo dialogo fra loro, e dalla tendenza di utilizzare i figli quale strumento di offesa e di rivendicazione'. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - Rischiano di perdere i loro figli i genitori separati che usano i bambini come strumento di rivendicazione nei confronti dell'ex partner. Se non riescono ad abbassare la loro conflittualita', l'affidamento dei figli passa al Comune di residenza.
Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato l'affido al Comune ligure di Castiglione Chiavarese di due minori i cui genitori separati - che avevano l'affido congiunto - litigavano e sobillavano i figli l'uno contro l'altro genitore. Senza successo il padre dei due bambini ha protestato in Cassazione contro la decisione della Corte di Appello di Genova che, nel 2003, aveva disposto che la femmina continuasse a stare col padre, mentre il maschio poteva continuare a vivere con la madre, ma aveva stabilito che l'ente locale fosse il referente unico dei genitori per tutte le questioni che riguardavano i figli. La Suprema Corte ha ritenuto corretta questa decisione che potra' essere rivista solo quando i due ex diventeranno piu' maturi e responsabili. In primo grado, invece, il tribunale di Chiavari, nel 2001, aveva stabilito l'affido congiunto dei figli. Ma nel proseguimento della causa il consulente tecnico dei giudici -sentiti i genitori e i figli- si era accorto che i ragazzi 'mostravano segni di sofferenza, determinata dalla incapacita' dei genitori di avviare un pur minimo dialogo fra loro, e dalla tendenza di utilizzare i figli quale strumento di offesa e di rivendicazione'. (ANSA).
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